venerdì 13 luglio 2012

un romanzo giallo va letto d'un fiato.





Testimone D'accusa
Witness For The Prosecution, 1957, USA, 116 minuti
Regia: Billy Wilder
Sceneggiatura non originale: Billy Wilder, Harry Kurnitz, Larry Marcus
Basata sulla pièce Testimone D'accusa di Agatha Christie (Mondadori)
Cast: Charles Laughton, Marlene Dietrich, Tyrone Power,
Elsa Lanchester, John Williams, Henry Daniel, Ian Wolfe
Voto: 9.4/ 10
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venerdì 13 luglio
ore 21:00, su La 7
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Sir Wilfrid è un celebre avvocato penalista detto “la volpe” perché trova sempre il modo per estorcere la verità ad ogni teste senza perdere mai nemmeno una causa; appena uscito da due mesi di coma, cacciato dall'ospedale per cattiva condotta, Wilfrid però si deve dare una calmata, e una devota infermiera cerca di stargli appresso per ricordargli l'ora della pillola, del bagno caldo, del riposino, il divieto al sigaro e al brandy da cui è cronicamente dipendente. I due si trattano male con rispetto, e da qui già si coglie l'eleganza del film e la bravura degli attori (Charles Laughton nei panni dell'avvocato ed Elsa Lanchester in quelli della badante furono i due candidati all'Oscar per questa pellicola) e il divertimento che ne scaturisce, che ci fa sorridere non poco mentre incalza la vera trama: appena rientrato in studio, pronto per qualche causetta insipida di bassa giurisprudenza, Wilfrid si vede piombare un amico disperato e un uomo che sta cercando di difendere, tale Leonard Vole (il bel Tyrone Power), accusato di aver assassinato una ricca e sola vecchietta innamorata per guadagnarne ottantamila sterline d'eredità. Il giovane si dice innocente, si dice munito di alibi perché la moglie l'ha visto rincasare nell'ora in cui la vecchia stava per essere accoltellata, e consapevoli della sua innocenza Wilfrid e amico accettano la causa con tranquillità, fino a quando spunta questo essenziale teste, la moglie, incarnata da un'algida e rigidissima Marlene Dietrich, che con latente accento tedesco rende l'ambiguità della sua posizione che ora si avvicina a testimoniare in favore dell'arrestato ora in sua accusa.
Dopo quaranta minuti di premessa e di flashback ha inizio il processo e noi siamo incollati lì, davanti allo schermo, temendo per la salute dell'avvocato dipendente dalle pastiglie, per l'incolumità di Vole certamente incastrato, per ciò che deciderà la giuria accecata dalla pubblica accusa. E più noi sbarriamo gli occhi più si susseguono i colpi di scena: se ne contano due a processo avviato e ben tre subito prima che compaia la scritta “fine”.
Un capolavoro del cinema classico americano prima di essere un capolavoro di legal-movie, basato su un (come sempre) impeccabile lavoro di Agatha Christie (disponibile qui a € 7,22) per la regia sempre impeccabile di Billy Wilder, maestro davanti al quale ogni cineasta si dovrebbe inchinare (come ha fatto Michel Hazanavicius ritirando l'Oscar per The Artist). La sua regia anche questa volta sa cosa inquadrare e come farlo, e per immagini tagliate e personaggi disposti su più livelli la tensione cresce e cresce senza abbandonarci un momento, alleviata dalle risate e rapita dai dialoghi brillanti. Sei nominations all'Oscar che includevano anche il miglior montaggio, il miglior film, la regia e il sonoro (vinti quasi tutti da Il Ponte Sul Fiume Kwai). Per il ciclo Bianco & Nero, La 7 manda stasera in onda Testimone D'accusa (dopo Il Treno, Rapina A Mano Armata e Orizzonti Di Gloria degli scorsi venerdì; qui i prossimi film) mentre al cinema torna un altro capolavoro di Wilder, certamente più di successo, A Qualcuno Piace Caldo, per i cinquant'anni dalla morte di Marilyn.

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