mercoledì 1 luglio 2015

hard knock life.



Annie
– La Felicità È Contagiosa
Annie, 2014, USA, 118 minuti
Regia: Will Gluck
Sceneggiatura non originale: Will Gluck & Aline Brosh McKenna
Basata sul libretto teatrale di Thomas Meehan
Ispirato alle strisce a fumetti di Harold Gray
Cast: Quvenzhané Wallis, Jamie Foxx, Rose Byrne, Bobby Cannavale,
Cameron Diaz, Adewale Akinnuoye-Agbaje, Amanda Troya,
Zoe Margaret Colletti, Nicolette Pierini, Stephanie Kurtzuba,
Patricia Clarkson, Sia, Mila Kunis, Ashton Kutcher, Rihanna
Voto: 3.8/ 10
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Il primo quarto d'ora di film è la prova d'artista di tutti gli sceneggiatori: dialoghi didascalici che servono a riassumere quello che della storia non sappiamo, anche se siamo alla settima riduzione dell'originale Little Orphan Annie, striscia a fumetti che debuttò nel 1924 sulle pagine del New York Daily News, creata da Harold Gray, e diventata talmente celebre da finire tra le venti strip commemorative in un'edizione speciale di francobolli statunitensi. La pubblicazione italiana non ha mai riscosso grande successo, mentre già negli anni '30 in America se ne trasse un primo adattamento cinematografico: la storia originale è quella di Annie, bambina di dieci anni circa dai ricci capelli rossi e senza pupille che vive in un'America conservatrice fatta di ricchi capitalisti tutti buoni e malvagi di estrazione sociale inferiore. Alla fine degli anni '70 debutta a Broadway il musical Annie che resterà in cartellone per quasi 2.400 recite. Da questo plot prende il via il più celebre film dell'82 di John Huston: l'orfanella Annie vive con una manica di altre bambine in una grande casa che deve tenere a lucido sotto il controllo spastico della signorina Hannigan, zitella con la mania dell'arricchimento e non certo la vocazione per i minori. Il miliardario Warbucks (soldi di guerra, che viene adattato a produttore di armi) decide di ospitare nella propria villa, per una settimana, filantropicamente, una delle pischelle senza genitori dell'istituto – la scelta ovviamente ricade sulla Annie del titolo, altrimenti il film si chiamerebbe in un altro modo, la quale custodisce il mezzo ciondolo di una collana che spera di completare ritrovando i veri padre e madre. Ovviamente, giunta a palazzo, tra la comica ineducazione e la spontaneità infantile, conquista prima la servitù e poi l'algido padrone di casa. Nel gennaio 2011 la Sony annuncia l'avvio del progetto finanziato da Jay-Z e Will Smith, con protagonista la figlia di quest'ultimo, Willow. In fase di produzione era stato stabilito infatti che la nuova Annie dovesse essere afro-americana, ma due anni dopo, a inizio riprese, viene preferita Quvenzhané Wallis, la più giovane candidata all'Oscar come Miglior Attrice della storia, a 9 anni, nel 2013, per Re Della Terra Selvaggia. Cameron Diaz prende la parte che era stata data a Sandra Bullock, si aggiungono Jamie Foxx e Bobby Cannavale (il primo è candidato sindaco di New York, il secondo è il suo fedele agente senza scrupoli) più tutta una serie di cammei che culminano con la scena di un film fantasy, al cinema, intepretato da Mila Kunis, Ashton Kutcher e Rihanna. Fa capolino anche l'onnipresente Sia, autrice della straziante canzone originale Opportunity, candidata al Golden Globe: Annie versione 2014 ottenne due candidature al Globe: oltre a quella per il brano, l'attrice protagonista in un film comedy o musicale: inutile e immeritato tentativo di recuperare la mancata candidatura alla Wallis dopo la risonanza di tre anni fa («una ragazzina più leziosa di Shirley Temple», Marzia Gandolfi). Jay-Z interviene anche in tutta la colonna sonora, che mischia deboli pezzi originali a cover che furono del palco di Broadway: tripudio di auto-tune che strizza l'occhio alla Billboard e al pubblico a cui piace che quando si comincia a cantare gli attori chiedano: ma che fai?, canti? Il musical di Huston, e quello poi per la televisione di Bob Marhall, perdono il loro impianto clochard – Annie è un'orfanella povera che vive in un quartieraccio e a malapena si lava: l'approdo in casa di Foxx rivela più schermi e monitor che pareti, sintomo dell'angoscia con cui si vive la candidatura politica – durante la quale tutto è documentato, tutto filmato fotografato e virale. La satira sociale non basta: Warbucks salva Annie per strada, gli elettori se ne accorgono e lui se la porta in casa per far parlare bene di sé: ma la condizione afro-americana che si dovrebbe aggiungere a quella di povertà e solitudine, si perde per le vie di Manhattan insieme alla carriera di Cameron Diaz: la peggiore scelta che si potesse fare per una zitella che dimostra più dei cinquant'anni che ha. Candidata al Razzie come peggior attrice non protagonista e vincitrice dell'Alliance of Women Film Journalist come “attrice che necessita un nuovo agente”, non ha portato al film il secondo grape, oltre a quello di peggior remake 2014. Il pasticcio di intenti – fare un film afro-americano su un musical di Broadway senza attingere al musical di Broadway né alla striscia a fumetti di partenza – a cui aveva inizialmente partecipato Emma Thompson, esce in sala, non a caso, con un anno di ritardo dall'America.

1 commento:

  1. Non ho visto aun..me attira molta attenzione dopo l'incontro con la sinossi , e prenderò in considerazione .
    Grazie

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