venerdì 10 luglio 2015

notti intere ad aspettarti.



Babadook
The Babadook, 2014, Australia/ Canada, 93 minuti
Regia: Jennifer Kent
Sceneggiatura originale: Jennifer Kent
Cast: Essie Davis, Noah Wiseman, Barbara West,
Hayley McElhinney, Daniel Henshall, Benjamin Winspear,
Chloe Hurn, Jacquy Phillips, Bridget Walters
Voto: 7/ 10
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Amelia ha un figlio, nato il giorno in cui il marito morì, incidente d'auto portandola in ospedale per partorire. Samuel adesso ha sei anni e non ha mai festeggiato, comprensibilmente, un compleanno. Vivono insieme, da soli, in una grande casa dai toni freddi di tutti i film horror con la fotografia fredda. Sono cianotici, lei parla poco, fa l'infermiera in un centro per anziani, specializzata nel far giocare al bingo, dieci parole al giorno ai colleghi. Lui non è socialmente accettabile né accettato: parla continuamente, troppo, è agitato, perfino violento quando si parla del genitore. A casa si esercita a metà con i giochi di prestigio e l'autodifesa: costruisce piccole armi, lancia petardi per fare fumo. La madre lo rimprovera, lui le risponde angosciato che deve proteggerla, e che lei deve proteggere lui. Poi arriva il momento di andare a letto e bisogna fare il giro delle stanze: aprire tutti gli armadi, guardare sotto a tutti i letti, per assicurarsi che non ci siano eventuali mostri pronti ad attaccare nella notte. Poi si legge una fiaba che dovrebbe condurre al sonno, e invece i due restano svegli. Una sera compare un libro, The Babadook appunto, un pop-up in bianco e nero che racconta la storia di un mostro desideroso di ammazzare gli abitanti della casa. Amelia è incredula, il bambino terrorizzato: quelle immagini, ma anche i suoni che ne derivano, lo perseguitano e non lo fanno dormire, non gli fanno parlare di altro in classe, coi compagni, alle feste di compleanno, con la zia unica parente presente. Presto viene cacciato dalla scuola e poi messo nell'angolo dalle altre mamme. Il demone del Babadook si sposta da lui a sua madre, che con bagagli di sonno arretrato e la perdita del lavoro ha sempre più scatti d'ira, sempre più momenti di poca lucidità, che vanno dal bagno completamente vestita alla violenza sul cane di famiglia. Passano le notti davanti al televisore: e qui la regista, che è una donna, e che si chiama Jennifer Kent, si lascia trasportare dalla sua cinefilia riempiendo lo schermo delle più disparate immagini, dalle televendite a Jakie Chan passando per il cartone animato di un lupo che si traveste da pecora. Se per tutto il tempo crediamo che il mostro che vive nell'ombra, che sentiamo rantolare ogni tanto, sia un parto della mente dato dallo stato delle cose, alla fine il film scivola nell'inaspettato surrealismo, senza però mostrarci quasi mai una goccia di sangue né un essere mostruoso. Presentato in concorso al Festival di Torino Scorso, Babadook è un film horror senza violenza che si basa esclusivamente sul concetto di paura. Non a caso molte sequenze, a partire dalla prima, mostrano Amelia a metà fra il sonno e la veglia, sottolineando che la notte, e il dormire, sono i momenti in cui siamo maggiormente deboli, e quindi spaventati. Si aggiunge la claustrofobia della messa in scena, che quasi per tutto il film è girato in casa, a basso costo, con un montaggio frenetico che mostra una serie di dettagli, di mani, scarpe, pioli della scala fotografati armonicamente col resto. Miglior film australiano agli AACTA Awards parimerito con The Water Diviner di Russel Crowe, miglior regia e sceneggiatura e altri 41 premi internazionali per il primo film da regista dell'attrice di Murder Call. La musica, che esplode nei titoli di coda, è di Jed Kurzel.

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