Non importa che Greta Gerwig non abbia vinto per Frances Ha contro Amy Adams (che poverella, 4 nominations all'Oscar, 4 al BAFTA ed era la quinta al Globe – meritava di vincerne) né che Jennifer Lawrence l'abbia fatto, per la seconda volta di fila, immeritatamente, contro la super-favorita Lupita N'yongo e la divertentissima June Squibb; è stata la sera in cui, dopo venticinque anni, per la categoria del miglior film straniero è stato detto un titolo italiano: La Grande Bellezza ha battuto i capolavori di Kechiche, Vinterberg, Farhadi e Miyazaki nella più bella cinquina della serata, probabilmente, la più genuina, non sporcata da premi in avanzo né trovate di marketing – motivo per cui Leonardo DiCaprio, giunto all'undicesima candidatura, pretendeva di ricevere un secondo Golden Globe, così come gli U2, autori della canzone originale per il film su Mandela, erano certi che l'eroe nero sarebbe stato ricordato in qualche modo. Non si sa bene in che direzione punti la doppia vittoria di Dallas Buyers Club, con un favorito Jared Leto miglior attore non protagonista e Matthew McConaughey che sgambetta e trattiene l'euforia perché meno speranzoso di farcela (foto). Entrambi, con la Lawrence, hanno battuto il cast di 12 Anni Schiavo, che perde anche il premio alla regia e si accontenta di una sola statuetta, al miglior film drammatico. Alfonso Cuarón è però giustamente celebrato per la maestria dimostrata in Gravity, e a sua volta celebra Sandra Bullock, che lo guarda dal tavolo con cui è a cena. Insomma una serata di premi seminati un po' in giro, senza una pellicola arraffa-tutto né dei film elogiati per determinate categorie, fatta eccezione per American Hustle, miglior film comedy (ma perché, fa ridere?) e migliori interpretazioni femminili. David O. Russel, regista e sceneggiatore, si vede rubare il globo allo script (giustamente) da Spike Jonze, per la prima volta candidato ai dialoghi (nel 2003 fu nominato come regista per Il Ladro Di Orchidee) – ma la sorpresa più grande è sicuramente questo Alex Ebert che, prima esperienza come compositore per un film, All Is Lost, tiene banco sul palchetto raccontandoci di una festa stringendo il premio alla colonna sonora, tolto al veteranissimo John Williams e al favorito Steven Price.
Qui il sito ufficiale con i video della serata; di seguito e dopo l'interruzione tutti i candidati e i vincitori.
miglior film
drama
12 Anni Schiavo di Steve McQueen
Captain Phillips - Attacco In Mare Aperto di Paul Greengrass
Gravity di Alfonso Cuarón
Philomena di Stephen Frears
Rush di Ron Howard
miglior film
comedy o musical
American Hustle di David O. Russell
Her di Spike Jonze
Inside Llewyn Davis di Joel & Ethan Coen
Nebraska di Alexander Payne
The Wolf Of Wall Street di Martin Scorsese