lunedì 22 aprile 2013

Alfred Allen.



Nella Casa
Dans La Maison, 2012, Francia, 105 minuti
Regia: François Ozon
Sceneggiatura non originale: François Ozon
Liberamente basata su El Chico De La Ultima Fila di Juan Mayorga
Cast: Fabrice Luchini, Ernst Umhauer, Kristin Scott Thomas,
Emmanuelle Seigner, Denis Ménochet, Bastien Ughetto
Voto: 7.7/ 10
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Doppia satira iniziale: sulle divise scolastiche, che rendono gli alunni un branco di pecoroni davanti al quale il professore di turno deve farsi o pastore o lupo per cercare di domarli – finendo poi, una volta domati, in presidenza per aver esagerato nello svolgimento del proprio ruolo; sul livello ogni anno sempre più basso di qualità della scrittura, per cui «peggio di così non può andare» dice il professore di Letteratura correggendo un testo di due righe e mezzo sulla pizza e sulla tele mentre la moglie dal divano urla che anche l'anno prima peggio di così non poteva andare. E nel branco di caproni di pizza e tele emerge un sedicenne (dalla perfetta faccia perfidissima di Ernst Umhauer) incuriosito dal compagno di classe la cui famiglia ha osservato per mesi da una panchina nel parco; nel testo sul weekend trascorso si mette a nudo e con tono sarcastico – che a un sedicenne può appartenere ma non così spiccatamente – analizza comportamenti infantili, ignoranze e profumi borghesi della suddetta famiglia e della casa del titolo in cui abita. Dall'altra parte, la satira riguarda un'altra faccia dell'Arte, e cioè quella galleristica: la moglie del professore si occupa di esposizioni di concetti più che di prodotti, di dittatori paragonati al sesso mercificato, di cieli giapponesi presi come strumento per misurare il tempo e lo spazio (degli Ugo Mulas esotici, insomma). Le due facce, quella letteraria e quella pittorica, si incastrano in questa relazione tra il bravo Fabrice Luchini e l'immensa Kristin Scott Thomas, solo che lei è meno immensa del solito, perché schiacciata in un personaggio non così particolare, che esplode solo nella retorica da imprenditrice artistica, e lui si annulla per ricalcare il tipico personaggio di Woody Allen interpretato da Woody Allen pieno di isterie e movimenti veloci che si consumano nei dialoghi serrati dentro e fuori casa. L'amore per i libri lo porta a consigliarne alcuni ai suoi studenti che i suoi studenti o non leggono o non commentano, e neanche lui in realtà lo fa, ma per carità questo non è un film sui libri ma un film su una famiglia che vive in una casa: ed è incredibile come, pur essendo un film su una famiglia che vive in una casa, pur essendoci ogni volta un pretesto per questo ragazzino per accedervi, per sgattaiolare tra le stanze, per spiare conversazioni private o addirittura amplessi, la tensione che si prova nel vederlo, seduti in poltrona, è hitchcockiana, tremenda: il racconto a puntate si mischia con la musica tagliente e con la realtà, per cui a volte non sappiamo bene cosa sia vero e cosa no: cosa sia successo e cosa no: quale versione sia quella giusta e quale no. E se quest'ultimo aspetto non viene ampiamente sfruttato, purtroppo, lo è il secondo cliché del cinema che incontra il romanzo: la ricerca del finale perfetto. E in questa ricerca Ozon cade, e la sua nave affonda insieme a tutti gli attori, i cui personaggi s'intrecciano in modi poco probabili e sempre meno sorprendenti, fino all'ultima dubbia scena che ricorda quella Migliore Offerta che sebbene in modi diversi parlava pure d'Arte tenendoci sulle spine.
Bene: più di un milione di spettatori in Francia per il François Ozon che ogni tanto se ne spunta con piccole perle (8 Donne E Un Mistero, Potiche) e che spaziando tra i generi (l'erotico Swimming Pool, il fantasioso Ricky) non si ripete (quasi) mai; ma è un milione di paganti che, oltre ad essere francese – e ricordiamo il successo di Quasi Amici – è anche più interessato alla prima parte che alla seconda. Non so quanto sia rimasto fedele alla pièce El Chico De La Ultima Fila da cui s'è ispirato, ma anche Ozon cade nella trappola del finale perfetto, cercandolo cercandolo e trovando semplicemente due righe e mezzo in cui dice “pizza” e “tele”.

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