mercoledì 12 dicembre 2012

il film danese.



A Royal Affair
En Kongeling Affære, 2012, Danimarca, 137 minuti
Regia: Nikolaj Arcel
Sceneggiatura non originale: Rasmus Heisterberg & Nikolaj Arcel
Basata sul romanzo Prinsesse Af Blodet di Bodil Steensen-Leth
Cast: Alicia Vikander, Mads Mikkelsen, Mikkel Boe Følsgaard,
Trine Dyrholm, David Dencik, Thomas W. Gabrielsson,
Cyron Melville, Bent Mejding, Harriet Walter, Laura Bro
Voto: 7.6/ 10
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Tutti a parlar bene di Uomini Che Odiano Le Donne nella prima versione cinematografica svedese, quella con Noomi Rapace pre-incontro con Ridley Scott. Ma chi ha il merito di aver trasposto meglio quel film rispetto all'americano? Lui: Nikolaj Arcel, sceneggiatore anche della miniserie in due puntate Millenium insieme al fedele amico Rasmus Heisterberg col quale quest'anno ha vinto a Berlino l'Orso d'Argento proprio per la sceneggiatura. Di questo En Kongeling Affære, “Un Intrigo Di Corte” sarebbe la traduzione più italiana da sperare, storia basata sul romanzo da noi inedito del danese Bodil Steensen-Leth basato a sua volta sulla vita del re Cristiano VII di Danimarca, re di Danimarca e di Norvegia, duca di Schleswig e Holstein, campato sessant'anni appena e morto per aneurisma cerebrale nel 1808.
Il film però non parte da lui usandolo come protagonista indiscusso; comincia con la lettera che la futura moglie e cugina, Carolina Matilde figlia di Federico di Hannover principe del Galles e della principessa Augusta di Sassonia-Gotha-Altenburg, interpretata da un'educatissima Alicia Vikander, scriverà ai figli che non vede da anni, per chiedere loro chissà cosa, dato che nella scrittura si perde a raccontare ciò che successe in modo da farlo vedere anche a noi spettatori e ritorna ad essere la voce fuori campo dopo due ore piene che noi ci siamo scordati anche qual era stata la prima scena.
Scrive ai figli chiamandoli per nome e chiedendo loro perdono cominciando a raccontare di sé: quindicenne, fu prelevata dalla sua amata Inghilterra per raggiungere la Danimarca e in tutta fretta sposare un parente mai visto, parente affetto da evidenti disturbi mentali su cui tutti avevano taciuto, che lei inviterà a entrare in camera da letto dove lui darà i primi segni di follia per poi iniziare a chiamarla «madre» dal momento che né si toccano né si parlano né si confidano: semplicemente lei lo ammonisce quando deve. Carolina, poveretta, è la Maria Antonietta del Nord-Europa: all'ingresso del sontuoso e ben ricostruito castello, dovrà abbandonare tutte le cose bannate, come fu per il cagnolino della sovrana francese, e allora lascerà sulle mensole di casa Rimbaud, Voltaire, la Filosofia contemporanea, la Poesia. Passerà le giornate a stringersi corsetti mentre il marito, in città, si farà cavalcare dalle donne delle case chiuse.
Per un fortuito caso del destino, il medico dei poveri, dottor Struensee, nome che più cacofonico non si può, sarà invitato a corte per visitare il regnante e questo, indispettito come i bambini davanti agli adulti non accondiscendenti, si chiuderà in un silenzio che solo le battute di Shakespeare sapranno sciogliere. Re e medico diventeranno, inspiegabilmente, un corpo e un'anima, con la differenza che il medico sa stare con i piedi per terra sognando la rivoluzione illuminista e il re saltella insieme al suo schiavetto negro. Struensee, interpretato da Mads Mikkelsen coi capelli lunghi, non è ben visto dai più perché tedesco e notoriamente “comunista”, diremmo oggi, e col suo potere sul re riesce a far istituire il vaccino per la plebe ed eliminare la pena di morte e addirittura ricevere una lettera firmata da Voltaire in persona.
Inutile dire che tra questo intelletualoide medico e l'infelice regina è subito colpo di fulmine, che prima resta platonicamente tale, poi si trasforma in vere e proprie corna, poi...
Il cinema non parlava del Re Cristiano dal 1935 col film inglese Il Dominatore di Victor Saville, coi pupilli di Hitchcock Emlyn Williams e Madeleine Carroll, anche quest'ultima elegante e magra e ben diversa dalla regina Carolina Matilde originale.
Tra tutte le interpretazioni di questo film, spicca quella del pazzo reale e sconosciuto Mikkel Boe Følsgaard che infatti s'è portato a casa un Orso d'Argento all'interpretazione alla faccia del ben più celebre Mikkelsen (che tanto ha la sua bella Palma d'Oro) e della Trine Dyrholm che adesso vedremo nel tremendo Love Is All You Need e che interpreta qui la Regina Madre.
Inviato dalla Danimarca in rappresentanza del Paese agli Oscar, spera come fu per The Artist l'anno scorso che tanto il nazionale Il Sospetto ben più interessante di questo faccia il suo corso senza paletti di regolamento. Ma al contrario di ciò che capitò alla Francia, non ce la faranno né con questo né con l'altro. Se non, come è già successo agli European Film Awards e ai Satellite, non venga nominato per le belle scene di Niels Sejer.

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