martedì 3 dicembre 2013

little miss summer.



C'era Una Volta Un'estate
The Way, Way Back, 2013, USA, 103 minuti
Regia: Nat Faxon & Jim Rash
Sceneggiatura originale: Nat Faxon & Jim Rash
Cast: Liam James, Toni Collette, Steve Carell, Allison Janney,
AnnaSophia Robb, Sam Rockwell, Maya Rudolph,
Rob Corddry, Amanda Peet, Nat Faxon, Jim Rash
Voto: 7/ 10
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Non è un furgoncino giallo ma è una macchina quasi-d'epoca. Ci sono, dentro, due donne che dormono e due uomini svegli, ma uno guarda la strada in avanti e l'altro quella indietro. Il primo chiede all'altro: su una scala da uno a dieci, che voto ti dài? E gli risponde senza farlo parlare: tre, sei un tre. Il bastardo, vedremo una volta sceso dalla macchina, è Steve Carell nel ruolo che meno gli avremmo disegnato addosso, mai. Ruolo che ci ricorda, con questa battuta, un padre devoto alla sua teoria di successo in sei stadi di un film col furgoncino giallo. Ce lo ricorda, anche, la prima delle due donne dormienti, un'altra Toni Collette che approda in sala in un film comedy e in una parte minore (ma qui è meno sottotono che in Enough Said). Uomo e donna sono fidanzati e reduci da due matrimoni non andati bene, con figli a carico. La figlia di Carell, è la solita cheerleader con amiche oche e fidanzato palestrato che non vuole essere disturbato mentre gioca a volleyball; il figlio della Collette è il solito emarginato misantropo strano e silenzioso – ma non tanto silenzioso quanto il figlio della Collette del film con Steve Carell e il furgoncino giallo. Si trasferiscono – e qui sta la svolta del film – nella di lui casa al mare circondata dalle case al mare dei suoi amici, quaranta-cinquantenni con figli o cheerleader o emarginati misantropi (addirittura malformati). E le famiglie sono: o scoppiate (madre divorziata che straparla e si prende molta poca cura dei figli, una splendida Allison Janney quasi da Oscar) o tenute insieme con la colla (lei tradisce lui ma lui non lo sa; e lo tradisce coll'uomo di un'altra, che non lo sa). Però, in questa pentola estiva di cliché, queste famiglie sono reali: i figli si annoiano in barca coi genitori e i genitori ritrovano la giovinezza perduta fumando erba, sparandosi acqua addosso, risultando ridicoli agli occhi nostri e della progenie, ma tanto spensierati dopo mesi di duro lavoro.
Succede che il figlio della Collette, che per brevità chiameremo Liam James (faccia azzeccatissima), scappa dalla casa dove la madre non lo caga e il patrigno lo maltratta e si ritrova, doppiamente vestito, ad occuparsi di un parco acquatico, che incarna l'essenza dell'estate in sé: spensierato, malinconicamente giovane, e chiuso per la maggior parte del tempo, mentre piove sulle sdraio e sugli ombrelloni. La morale, però, il film non ce la dà: quando finisce è ancora estate, perché il figlio della Collette scopre e rivela una cosa per cui tutti e quattro, nella macchina d'epoca non gialla, raccolgono baracca e burattini. Non c'è, quindi, una performance danzante come in Little Miss Sunshine – che, per chi non l'avesse capito, è il film di cui sto parlando da trenta righe – o come ne Il Lato Positivo che pure su Little Miss Sunshine era molto costruito. Però c'è il riavvicinamento familiare senza una vera conclusione, lato positivo di questa comunque buona sceneggiatura scritta dai premi Oscar Nat Faxon e Jim Rash (per Paradiso Amaro col regista Alexander Payne) che si concedono le due parti divertenti dentro al film insieme all'amica della sposa Maya Rudolph. Soprattutto Faxon, che è interprete e ogni tanto anche regista e sceneggiatore di Community, serie collegiale per adulti poco nota in Italia in cui interpreta un poco credibile e appariscente preside. Ecco: in questo, sfiorando il demente, ci fa ridere di più. Per il cinema però si attiene alla tradizione, sapendo di dover accontentare anche le famiglie, confezionando un prodotto figlio, a questo punto, di Mamma, Ho Perso L'aereo.

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