mercoledì 18 febbraio 2015

i lati positivi della routine.



Shaun, Vita Da Pecora
– Il Film
Shaun The Sheep Movie, 2015, UK/ Francia, 85 minuti
Regia: Mark Burton & Richard Starzak
Sceneggiatura originale: Mark Burton & Richard Starzak
Voci originali: Justin Fletcher, John Sparkes, Omid Djalili,
Richard Webber, Kate Harbour, Tim Hands, Andy Nyman
Voto: 7.9/ 10
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Dopo le Galline In Fuga (225 milioni di dollari incassati nei soli USA nel 2000) a voler scappare dalla fattoria sono le pecore, istigate dallo slogan pubblicitario sull'autobus verso la città: «prenditi una vacanza». Per le pecore e il cane-padrone e il pastore è una routine senza intoppi: ci si sveglia, ci si conta, ci si tosa. Un giorno nella Grande Città sarebbe ottimo svago e allora saltando ordinatamente la staccionata riescono a far addormentare il fattore, svestirlo, metterlo a dormire in una roulotte abbandonata e prendere l'autobus – ma la roulotte perde il suo freno e parte, per cui l'ultima parte del piano salta; prima Shaun, poi il cane Bitzer e in seguito tutti gli altri ovini approderanno nella civiltà industrializzata non più per godersi il meritato riposo ma per ritrovare il loro padrone che intanto, sballottato nel rude mezzo di trasporto, ha sbattuto la testa e perso la memoria e giace ricoverato in ospedale. A lui, la città porterà fama e gloria vedendolo diventare parrucchiere alla moda in un saloon stellato grazie alla sua abilità di tosatore e alla poca differenza, quando si parla di tendenza, fra pecore e umani; al gregge invece la città porterà un impiccio dopo l'altro, a partire dall'acchiappa-animali-randagi che si aggira per tutte le vie. Faranno sosta in un ristorantino francese travestiti da umani e con Timmy tenuto in spalla a mo' di zainetto, intelligentemente – dove la comicità toccherà vette altissime (i camerieri daranno loro i menu e loro li mangeranno). Dopo i corti e i lungometraggi di Wallace & Gromit e dopo i due Oscar che i film su quei due avevano vinto, la Aardman Animation (studio d'animazione fondato a Bristol nel 1972 da Peter Lord e David Sproxton) era diventata celebre nel mondo non solo per il minuzioso claymation – la tecnica paziente del passo uno e di quello stop-motion che necessita di modelli in plastilina da muovere fotogramma dopo fotogramma con estrema dedizione, a cui si aggiunge una estrema dedizione nel montare e ideare scenari di fondo a partire da materiali esistenti (la lana in primis) – ma anche perché con questa tecnica era approdata in TV attraverso la serie Shaun, Vita Da Pecora, da noi su Rai YoYo e adesso pubblicata in DVD per le serie 3, 4 e 4.5, a cui si era poi aggiunto lo spin-off Timmy Piccolo Grande Eroe che raccontava le peripezie all'asilo della più giovane delle pecorelle, la cui mamma è quella coi perenni bigodini in testa. Tutto, serie e film, è rigorosamente muto fatta eccezione di qualche verso e un paio di canzoni: in perfetto british humor i siparietti slapstick (di Charlie Chaplin, ma anche di Tom & Jerry) sono condotti dagli sguardi, dalle bocche laterali e dagli equivoci di questi ovini che, involontariamente, fanno anche dell'ottima satira (un personaggio famoso si vede disastrati i capelli e ha bisogno di tutta la sua troupe per capire come risolvere il problema restando à-la-mode; il suo selfie diventa fenomeno virale e rende l'acconciatura e il parrucchiere fenomeni pubblici), con una morale di fondo non troppo scontata: una vita monotona passata in campagna a far sempre le stesse cose potrebbe essere preferibile alle insidie della città dove la diversità non è benvista e i fuochi fatui sono pronti a spegnersi. Aprendosi e chiudendosi con scenette a noi inedite degli anni '80 in cui Shaun e il toro vicino di casa erano ancora bebè, il film non mette insieme una serie di episodi né cerca di allungarne uno ma si costruisce ad hoc come se fosse una duratura puntata di stagione; e siccome le puntate sono sempre deliziose, il lungometraggio non è da meno.

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