mercoledì 4 febbraio 2015

storia di braccia e di gambe.



Dragon Trainer 2
How To Train Your Dragon 2, 2014, USA, 102 minuti
Regia: Dean DeBlois
Sceneggiatura non originale: Dean DeBlois
Basata sulla serie Le Eroiche Disavventure
Di Topicco Terribilis Totanus III di Cressidra Cowell (Mondadori)
Voci originali: Jay Baruchel, Cate Blanchett, Gerard Butler,
Craig Ferguson, America Ferrera, Jonah Hill, Kristen Wiig,
Djimon Hounsou, Christopher Mintz-Plasse
Voci italiane: Flavio Aquilone, Francesca Fiorentini, Roberto Draghetti,
Carlo Valli, Maria Letizia Scifoni, Alessio Nissolino,
Massimo Corvo, Gabriele Patriarca
Voto: 7.9/ 10
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Candidato a un Premio Oscar:
film d'animazione
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Cinque anni dopo la battaglia definitiva fra draghi e vichinghi, nella città di Berk adesso vige l'equilibrio tra le due specie, al punto che ogni umano “possiede” una creatura alata, utile spesso al lavoro, facile da tenere a bada nel caso d'incendio grazie alla trovata del secchio d'acqua sopra alla porta. Hiccup, figlio del leader del villaggio, privato della gamba dalla sua furia buia Sdentato a cui in compenso ha strappato parte della coda, alla notizia di dover succedere al padre scappa come suo solito in avanscoperta, a esplorare territori limitrofi e sconosciuti, e si imbatte in una serie di cacciatori capeggiati da tale Drago che, insieme al suo lucertolone alfa, riesce ad avere il controllo e il potere delle bestie. Interverrà una bizzarra creatura primitiva, una donna riportata allo stato primordiale di armonia tra uomo e animale e natura – e questa donna è sua madre, che si pensava fosse stata divorata dai draghi e invece ha costruito un rifugio per essi abbandonando il marito e il figlio Hiccup a cui adesso spunta una peluria di barba. Servirà anche lei per fronteggiare il cattivo di turno, insieme a tutti i guerrieri del villaggio. Il sequel dell'osannato Dragon Trainer perde uno dei suoi registi e sceneggiatori, Chris Sanders, che, impegnato con I Croods, figura comunque tra i produttori di questo film. Dean DeBlois – il regista rimasto solo – chiese a Cate Blanchett di interpretare il ruolo di Valka nel secondo film, durante una delle cerimonie di premiazione del 2011 dove il precedente lungometraggio faceva incetta, e l'attrice sorrise dicendo che era stato un successo in casa sua, fra i suoi tre figli; Valka avrebbe dovuto essere, inizialmente, il cattivo della storia, e Drago il cattivo del secondo sequel, ma i personaggi sono stati scalati indietro. Il ritorno della figura materna rappresenta uno di quei territori minati, difficilissimi e inesplorati dell'animazione, che qui figurano tra i tanti altri: la perdita di arti, la morte improvvisa, il perdono di chi si ama e addirittura l'omosessualità: Skaracchio è il primo personaggio apertamente gay in un cartoon Dreamworks; tutt'altro che stereotipo, risponde: «ecco perché non mi sono mai sposato» al ritorno di Valka, e aggiunge: «per questo e per un'altra ragione», lasciando cadere ai dubbi il senso ultimo della frase. Il regista ha però dichiarato a E! che è stata l'improvvisazione di Craig Ferguson a proseguire nel discorso, «come al suo solito». Come al solito poi non ci sono titoli di testa: il titolo compare solo alla fine del film, forse a voler rendere immersiva la visione che non parte dove l'avevamo lasciata ma salta cinque anni che ci vengono subito riassunti e che verranno ripresi nell'epilogo. Dopodiché, tutto come si deve: l'aggiunta di nuovi eroi, di nuove minacce, di vecchi guerrieri, di qualche rinuncia e di una fine serena. La gamba persa dal protagonista era una coraggiosa trovata forse figlia di quel Sanders dipartito, che con DeBlois aveva diretto perle di originalità quali Lilo & Stitch. Se sul versante narrativo niente di nuovo non si può dire lo stesso per l'animazione, impeccabile, spettacolare, dalla superficie del mare alle fattezze dei draghi più grandi, fino all'ultima realistica espressione del protagonista, eletto capo di Berk, vicino alla commozione. Per lui e per la sua ritrovata madre vengono sacrificati tutti i personaggi limitrofi, a partire dalla morosina – si lascia spazio solo all'infatuazione di una dei gemelli per un cattivo-buono dai muscoli contratti. Proprio i giovani, i cuccioli di drago, i più piccoli saranno la rivalsa della pellicola: gli unici ancora puri, privi di coscienza plasmabile, che possono salvare il villaggio. La morale è sempre nelle diversità a cui guardare con occhio intelligente. Grazie a Dio lo si fa con meno banalità del solito.

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