Biancaneve E Il Cacciatore
Snow White & The Huntsman, 2012, USA, 127 minuti
Regia: Rupert SandersSceneggiatura originale: Evan Daugherty, John Lee Hancock, Hossein Amini
Cast: Kristen Stewart, Charlize Theron, Chris Hemsworth,
Sam Calfin, Vincent Regan, Sam Spruell, Ian McShane, Bob Hoskins
Voto: 6/ 10
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Giovani coppiette che invaderete i cinema di tutta Italia questo fine settimana (già al primo giorno di proiezione il film è diventato trend-topic su Twitter), dimenticate le torte messe a raffreddare sui davanzali Disney e il remake tutto costumi e Bollywood precedente a questo; dopo lo scempio con Alice In Wonderland che cercava di mischiare i due romanzi di Carroll a Le Cronache Di Narnia, Joe Roth ci riprova e riscrive la più classica delle fiabe contaminandola con elementi presi a caso da I Tudors o Game Of Thrones, affidando la regia a un esordiente (Rupert Sanders) e la sceneggiatura a un altro esordiente (Evan Daugherty) accompagnato dal candidato all'Oscar Hossein Amini (per Le Ali Dell'amore, ma anche autore di Drive e Le Quattro Piume) e dal fortunato John Lee Hancock (regista e scrittore, tra l'altro, di The Blind Side). La squadra è sorprendentemente vincente, perché il primo terzo è molto molto interessante: la piccola Biancaneve nasce da madre amorevole e padre buon regnante e cresce tutta bellezza e bontà, fino a quando la madre muore e il padre si risposa con una prigioniera trovata nel carro di un esercito fantasma. Questa è in realtà la bellissima stregaccia che porta il nome di una città Romagnola, che ammazza il re e fa rinchiudere nella torre l'ered(iti)e(ra) per seminare terrore e siccità nel villaggio in cui governa. Poi però Biancaneve cresce, compie diciotto anni e diventa di diritto “la più bella del reame”, e lo stesso giorno scappa e si nasconde in una foresta dove si respira LSD e si hanno allucinazioni perpetue. Un cacciatore viene incaricato, anzi obbligato, ad andare a recuperare la fanciulla che non ha idea di chi sia e quanto valga, e tra l'uomo e la ragazzina nasce la complicità e il tenero... Poi il film prende una svolta nonsense tra le scaramucce pidocchiose dei nani e i canti delle fate nella vegetazione di Avatar; inaspettata arriva la scena della mela e del sonno che non dura cent'anni ma cento secondi appena e dopo il discorso del Cacciatore alla fanciulla morta e il discorso della fanciulla viva alla folla arrivano le Crociate con incalzante finale.
Il primo terzo del film funziona perché ci porta ben lontani dalla fiaba originale e, soprattutto, è incentrato su Charlize Theron, bravissima anche se costretta a interpretare il ruolo di Monica Bellucci (inspiegabile la scena del latte) e decisamente più bella di quella tavola di legno di Kristen Stewart la cui espressività si confonde con gli alberi della foresta. Nei panni della tormentata strega tutta immagine e tristezze per gli amori passati che le hanno spezzato il cuore, assetata di vendetta e di immortalità, Charlize ci regala l'unico personaggio psicologicamente riuscito della pellicola, perché di Biancaneve vediamo davvero poche cose (grazie a Dio), tipo l'alta empatia con gli uccelli, e di Chris Hemsworth vediamo le stesse cose che abbiamo visto in Thor (anche qui faccia azzeccata e recitazione da vomito). Dopo il primo terzo il film si rovina perché non c'è attimo in cui non supponiamo che tutto sarà bene quel che finirà bene, che manca ancora un'ora ma mica poi la strega ci aspettiamo che vinca, e intanto va avanti un tripudio di digitale (persino Biancaneve appena nata è finta, o la mela che marcisce, o la tartaruga: tutto è finto).
Per questo “Le Cronache Di Biancaneve: Il Cervo, La Strega E Il Cacciatore” prevedo almeno tre nominations all'Oscar: effetti speciali, costumi e sonoro.
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