giovedì 8 novembre 2012
thank you Canada.
Argo
id., 2012, USA, 120 minuti
Regia: Ben Affleck
Sceneggiatura non originale: Chris Terrio
Basata sugli articoli di Joshuah Bearman
Cast: Ben Affleck, Brian Cranston, John Goodman, Alan Arkin,
Victor Garber, Tate Donovan, Clea DuVall, Scoot McNairy
Voto: 8.6/ 10
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1977: Star Wars ha creato dietro di sé una schiera di fan(atici) che hanno creato, davanti a loro, l'industria della copia-risposta che manda al cinema (e prima dei cinema ai produttori) film di dubbia qualità artistica ambientati su pianeti dall'aspetto esotico con alieni dall'aspetto horror e protagoniste dall'aspetto Playboy. In America. Perché nelle altre parti del mondo, invece, la gente ha altro a cui pensare. Tipo: l'Iran, che ha appena salutato un periodo di splendore in cui il suo petrolio era fonte di guadagno per se stesso, si ritrova con un giovinotto sprecone al governo che fa morire il popolo di fame e l'ammazza andandosene poi in America ad ammalarsi di cancro e non potersi spostare.
1979: gli iraniani s'incazzano e, lo sappiamo come sono fatti, scendono in piazza e se la prendono con tutti gli occidentali, tutti i giornalisti, tutte le spie; assalgono l'ambasciata americana, fanno ostaggi cinquantadue persone, minacciano di appenderli alle gru se il loro capo di Stato non si decide a tornare - per essere ben accolto. Dall'edificio, da una porta secondaria, sei americani riescono a fuggire, e si nascondono per più di un mese nella casa dell'ambasciatore canadese a Theran. Ambasciatore che ha moglie cinese e governante iraniana...
La C.I.A. intanto chiama a rapporto Tony Mendez, esperto in prelievi di persone da territori stranieri, bisogna inventarsi qualcosa, questi americani se vanno in aereoporto vengono ghigliottinati, se gli diamo le biciclette arrivano spossati, se si fingono insegnanti non vengono creduti... E intanto il tempo passa, gli ostaggi restano prigionieri (ci resteranno 444 giorni) e la Casa Bianca si vede costretta ad approvare la realizzazione di un finto film con, tra gli altri, il premio Oscar John Chambers (per il contributo tecnico-artistico ne Il Pianeta Delle Scimmie, 1968).
E questo non è il film; è storia vera.
Ben Affleck (che compare sulla locandina stranamente come “il regista di The Town” e non semplicemente “Ben Affleck”) dirige e interpreta (si prende la parte migliore, lo scemo) un film più per cineasti che per cinefili. Dopo l'iniziale breve racconto della situazione iraniana contemporanea (in storyboard che non ci sono piaciuti) e l'attentato all'ambasciata, la pellicola prende la piega ironica e mette in scena due mattatori, Alan Arkin (Oscar rubato a Eddie Murphy per Little Miss Sunshine) e John Goodman (quello-di-Pappa E Ciccia-ma-soprattutto-di-The Artist) nel ruolo rispettivamente del produttore e del truccatore, figure che ben conoscono il mondo di Hollywood e ci ridono sopra: battute sulle case di distribuzione, sugli sceneggiatori, sui premi alla carriera, sui fondi, sulla stampa, sugli eventi mondani, sugli attori stessi. Si vede che Affleck conosce bene il suo habitat e ci sguazza; si vede anche che, incredibilmente, riesce a mantenere l'umorismo in un cassetto mezzo chiuso quando è più importante la tensione che ha contraddistinto i due precedenti film da regista. Argo è un capolavoro di suspance, comincia che siamo già buttati nella storia e le due ore volano mentre noi ci agitiamo sulle poltroncine. Quasi perfetto, non riesce a risparmiarsi il risvolto sentimentale per la condizione familiare a cui i dipendenti della C.I.A. sono costretti ma sa bene scherzare anche su quella, distinguendosi dal molto più complicato (e serioso) Syriana a cui sembra strizzare l'occhiolino già da questa locandina - e dal fatto che George Clooney, protagonista di quel film con Matt Damon amicone di Affleck, è produttore di questo.
Prova di avvenuta maturazione accolta benissimo in patria la settimana scorsa sia dal pubblico che dalla critica. Un possibile Miglior Film ai prossimi Oscar
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