È
Kate Winslet (nella foto) ad aprire le danze – più sorpresa di noi che guardiamo la sedia di Jennifer Jason Leigh rimanere piena – migliore attrice non protagonista per
Steve Jobs, che vince anche, sempre a sorpresa, il premio alla sceneggiatura; e ringrazia subito Michael Fassbender, attore che ha cambiato il cinema recente, dice, e che per lo stesso film resta a bocca asciutta. Ma è Quentin Tarantino a scuotere le masse ritirando il globo d'oro a
Ennio Morricone, il suo compositore preferito, preferito «non nel cinema: ma a partire da Mozart, Schubert…» e aggiunge che a più di ottant'anni Morricone non ha mai ricevuto un premio in America e grazie a lui, che lo adora, riceve il suo primo Golden Globe. Tutti in piedi, anche i tavoli, per
Sylvester Stallone attore non protagonista in
Creed – Nato Per Combattere, tra poche settimane nei nostri cinema (e siccome questa è la cerimonia delle standing-ovations, nonostante tutti mangino, vince anche Lady Gaga come attrice per
American Horror Story, e poi la famiglia Coppola per
Mozart In The Jungle e il suo protagonista). Passando ai premi cicci, avendo preferito
Boyhood a
Birdman, l'anno scorso, la Hollywood Foreign Press Association non poteva non farsi perdonare e così
Alejandro G. Iñárritu rivece la statuetta alla migliore regia (!), al miglior film (!) e al migliore attore protagonista drammatico
Leonardo DiCaprio, per
Revenant – Redivivo (di cui fa capolino grazie a Jonah Hill anche l'orso co-protagonista, in una gag particolarmente non riuscita) (moltissime gag, quest'anno, erano particolarmente non riuscite). Attore comedy è invece
Matt Damon, che ricorda di essere salito su quel palco ormai
n anni fa:
The Martian, blockbuster che «per una volta tutti hanno visto al cinema», è anche la migliore commedia dell'anno. Menomale che non ci sono state sorprese per il film straniero, l'ungherese
Figlio Di Saul, introdotto da una felice Helen Mirren e diretto da un giovanissimo László Nemes; e nemmeno per il film animato, l'ovvio
Inside Out – e la Joy dell'anno, nonostante il terzo Globe quasi di fila per
Jennifer Lawrence (
non candidata al SAG ricordiamo), è proprio quella di questo film. Per terzultima in una serata che ha estenuato anche il suo presentatore
Ricky Gervais, eppure alla quarta volta, è giunta la statua della categoria più dibattuta, battuta, interessante, interessata della notte: l'attrice drammatica, che è
Brie Larson per il potente
Room, e che, giustamente, era vestita da Premio Oscar: batte le due attrici di
Carol (la pellicola con più nomine e nessun premio) (gli altri big a bocca asciutta:
La Grande Scommessa e
Spotlight) e
Alicia Vikander, che con una mano tra le gambe di Fassbender, aveva due nominations individuali.
Di seguito e dopo l'interruzione tutti i candidati e i vincitori per il cinema.
miglior film
drama
Carol
Mad Max: Fury Road
Revenant – Redivivo
Room
Il Caso Spotlight
miglior film
musical o comedy
La Grande Scommessa
Joy
Sopravvissuto – The Martian
Spy
Un Disastro Di Ragazza