martedì 22 maggio 2012
Cannes65 - giorni 5 e 6.
Alain Resnais entra in sala stampa e i giornalisti si alzano tutti in piedi e battono le mani - cosa che succede veramente di rado. Sarà perché il regista francese c'ha quasi 90 anni (all'inizio di giugno spegnerà le candeline), sarà perché ancora una volta si conferma, nonostante l'età, il più sperimentale e visionario regista del Festival. Dopo il bizzarro (per tecnica e struttura) Les Erbes Folles (letteralmente: “le erbacce”; in italiano: Gli Amori Folli), Premio Eccezionale della Giuria due anni fa, torna a Cannes con Vous N'avez Encore Rien Vu (“non avete ancora visto niente”), film che sta a metà tra il cinema e il teatro, storia di un gruppo di attori che si ritrovano dopo la morte di un loro amico e collega, che aveva riscritto e interpretato l'Euridice e che loro metteranno in scena in suo ricordo. Anche questa volta si procede non per ordine cronologico ma per senso estetico, per associazione di immagini e colori; anche questa volta c'è nel cast (grassissimo, da Michel Piccoli a Mathieu Amalric) la musa Sabine Azéma (di rosso vestita, al centro della foto). Sorpreso e felice dell'applauso, Resnais - bianco cianotico e minuscolo - ha detto al microfono che questo non è mica il suo ultimo film, non è mica un testamento; lui gira film per esigenze artistiche, estetiche, perché gli piace, e questo è nato da un'esigenza.
Sempre ieri è stato presentato un altro film in concorso, il secondo dei due con Isabelle Huppert (dopo Amour di Haneke che rimane il maggior favorito alla Palma), coreano, In Another Country, di Hong San-soo, bocciato dalla critica e definito film (e regista) “da festival”: una ragazza scrive tre sceneggiature per tre cortometraggi e fa vivere tre volte la Huppert dandole come nome sempre Anne e affibiandole uomini coreani che incarnano i prototipi della Corea moderna.
Sempre dall'Est viene l'altro film in concorso di ieri, Like Someone In Love, di Abbas Kiarostami, pure questo bocciato, storia di una ragazza che scappa dal suo moroso geloso e si concede ad un anziano traduttore, colto insegnante, e ad un taxi su cui passerà gran parte delle scene.
Mentre oggi si torna ai grandi nomi: sempre in concorso c'è Ken Loach, Palma per Il Vento Che Accarezza L'erba, con The Angel's Share, commedia triste sulla sua redenzione; e l'atteso Killing Them Softly, che porterà sul tappeto rosso Brad Pitt e Casey Affleck (di nuovo insieme dopo L'assassinio Di Jesse James, sempre di Andrew Dominik) e poi Javier Bardem, Sam Rockwell e Mark Ruffalo. Fuori concorso, finalmente, viene presentato Io E Te, ritorno dietro la macchina da presa dopo il The Dreamers di quasi dieci anni fa di Bernardo Bertolucci, ultima presenza italiana a Cannes dopo Garrone e Argento.
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