venerdì 25 maggio 2012

Cannes65 - giorni 7 e 8.





Aquí Y Allá vince il Gran Premio nella Settimana della Critica in questo 65esimo Festival di Cannes, premio destinato all'opera prima o seconda di un regista in gara; il film, scritto e diretto dall'emergente Antonio Mendez Esparza - già noto ai festival per il suo corto di debutto Una Y Otra Vez - racconta del ritorno di un uomo (Pedro De los Santos) nel villaggio in cui è nato dopo gli anni trascorsi a lavorare negli Stati Uniti, storia (dice il regista) «di speranza, ricordi e ciò che ci lasciamo alle spalle». Gli altri film della sezione ad aver vinto premi minori sono Sofia's Last Ambulance di Ilian Metev, Les Voisins De Dieu (“i vicini di Dio”) di Meni Yaesh e Los Salvajes (“i selvaggi”) di Alejandro Fadel. La pellicola che vinse l'anno scorso l'ambito premio era Take Shelter di Jeff Nichols (domani in gara) di cui parleremo a breve, che è stato molto apprezzato dalla critica americana e guadagnò un sacco di altri riconoscimenti.
Intanto non si è parlato di altro, ieri, che della tecnica usata da Nicole Kidman per guarire le punture di medusa sulla pelle di Zac Efron. Presentato prima alla stampa, The Paperboy, seconda opera del Lee Daniels che due anni fa a Cannes prese la Camera d'Or con Precious, racconta l'accozzagliata storia di due fratelli giornalisti (Matthew McConaughey e Zac Efron) che assecondano una dark-lady femme-fatale decadente (la Kidman) nel suo tentativo di tirar fuori dalla prigione un detenuto innocente (crede lei) (John Cusack) e allora si ritrovano ad assistere a fellatio a distanza nel parlatoio del carcere, viaggi in auto rosa, telefonate osé, McConaughey si scopre gay a tre quarti del film e si fa penetrare violentemente in un albergo, il tutto mentre dietro un'America degli anni '60 non viene descritta.
Bocciatissimo dalla stampa - che l'ha definito il vero film scandalo della kermesse, trash e volgare e demenziale - ma apprezzato sul red carpet per l'ingente quantità di star, il film esce adesso mentre è già in preparazione la terza opera di Daniels, anche questa ambientata al passato, anche questa con la Kidman, McConaughey e Cusack. (Nella foto: il cast con il regista al centro e, a destra, David Oyelowo e la cantante Macy Gray che interpreta la governante e racconta fuori campo la storia).
Bocciato anche l'altro film in concorso di ieri, Post Tenebras Lux del celebre e borioso Carlos Reygadas (Battaglia Nel Cielo) che racconta il rapporto di una coppia e della coppia con la campagna mentre si aggira un belzebù rosso e si prosegue verso scene più splatter che horror.
Rimane superfavorito Amour di Haneke, che sarebbe la sua seconda Palma d'Oro dopo altri due premi FIPRESCI, due premi Ecumenici, un Gran Premio e una miglior regia, a meno che Cronenberg non incanti tutti con il suo Cosmopolis o Sergei Loznitsa con In The Fog (entrambi oggi in concorso).
La Kidman intanto rimane in città perché presenta oggi, fuori concorso, Hemingway & Gellhorn di Philip Kaufman, storia dell'amore tra il celebre scrittore e la giornalista di guerra, prodotto della HBO per la televisione americana, con Clive Owen nei panni dell'autore.
E mentre si continua a parlare bene e meno bene di On The Road (perché Kristen Stewart ha sei scene di sesso e perché non si resta fedelissimi al libro), la critica è divisa su Holy Motors, esperimento cinematografico che celebra (o abbatte?) il mestiere dell'attore (e forse del regista).
Domani, l'ultimo giorno.

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