giovedì 27 settembre 2012
ubriacarsi senza calorie.
Magic Mike
id., 2012, USA, 90 minuti
Regia: Steven Soderbergh
Sceneggiatura originale: Reid Carolin
Cast: Channing Tatum, Alex Pettyfer, Matt Bomer, Cody Horn,
Joe Manganiello, Matthew McConaughey, Olivia Munn
Voto: 6.9/ 10
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Esisteva un canale, su Sky, morto all'età di 14 anni, che si chiamava Jimmy, ed esisteva un telefilm, su quel canale di telefilm cult (dal geniale quanto irrintracciabile G-Spot al fenomeno gay anglo-americano Queer As Folk) che si chiamava The Strip. In quel telefilm succedeva che la protagonista, neo-quarantenne tradita dal marito e con figlia smart a carico (ciao, Gilmore Girls) decide di rinnovarsi e di rinnovare i propri giorni lasciando il mediocre lavoro e aprendo un locale di strip maschile, arruolando un esercito di tori da monta e di pollastre da uovo, e così ce la fa: ogni sera vanno in scena spettacolini, balletti, show tematici e colorati e urla femminee.
Tutto questo, viene adesso riproposto dall'idolatrato regista di Ocean's Eleven/ Twelve/ Thirteen che sposta questi manzi dalla televisione al cinema e li sceglie tra i migliori in Hollywood. Dall'uomo-lupo di True Blood (un incantevole e superdotato Joe Manganiello che nella prima scena in cui appare appare divinamente) all'uomo-bestia di Beastly (film che mi auguro non abbiate visto) passando per l'investigatore canterino Matt Bomer di Whtie Collar (e Glee) e l'investigatore ispanico Adam Rodriguez di C.S.I. (e Ugly Betty). Non ci sono, però, quarantenni frustrate e reinventate. C'è questa trama: un ragazzetto di diaciannove anni inizia a guadagnare molti soldi spogliandosi e strusciandosi e avendo diciannove anni fa un po' di cagate.
Vi aspettavate una storia più grassa? Approfondisco: c'è un ragazzetto di diciannove anni che non sa cosa farsene di sé e dei propri giorni e che va a lavorare dove capita in scarpe da ginnastica mentre la notte dorme sul divano della sorella. È estate, e siamo sulla costa, per cui la nudità e le ville con palme sono in una scena sì e una scena no a prescindere; aggiungeteci poi che siamo in mezzo a persone inspiegabilmente ricche (un muratore, un'amministratrice di infermiere) e il binomio si fa parola: invidia perché queste case esistono veramente, questi corpi esistono veramente, esistono davvero questi soldi, ma non esistono nelle nostre vite. Il ragazzetto in questione, una notte, cappuccio sulla testa e barba incolta, viene adescato da un collega piastrellista, questo Mike del titolo che in fondo protagonista non è, e insieme abbordano due pulcine, e se le trascinano nel locale di spogliarello dove il magico lavora “per arrotondare”, e guarda un po' c'è un buco da colmare, chi mandiamo in scena?, oddio cosa facciamo? E il diciannovenne sale. Impacciato e vestito male e con passi di danza «a cazzo di cane», ma ci fa vedere il culo e tutto trova un senso.
Presto detto, il lavoro è trovato. E al magico Mike non può non piacere l'unica ragazza che lo respinge, che guarda caso è la sorella del pischello.
L'esile trama sta in piedi perché in fondo è tutta verità: l'attore Channing Tatum, arrivato alla gloria grazie a Step Up in cui già gli ballavano tutti i muscoli, prima del grande salto al cinema di mestiere faceva davvero questo, si spogliava. Guadagnava, beveva, trombava, si impasticcava - prendeva il GHB, la vecchia droga da stupro che fa sballare senza calorie ma che, vi assicuro, non vi lascia così lucidi né nel camerino né sul palco.
Steven Soderbergh un giorno dice a Tatum: dovresti scrivere la tua storia e farne un film. Channing non la scrive (ma la produce) e Soderbergh finisce per dirigerla (quarto film in poco più di un anno). E la mano del maestro, si vede: inquadrature di corpi tagliati, pance, cosce, braccia; scene di dialoghi simultanei e sovrapposti con personaggi esclusi dallo schermo, mentre la camera è fissata in modo bizzarro. Una fotografia incantevole, irreale, luminosissima, e un buon montaggio sonoro. Ma, certo, è un film di puro intrattenimento che ahimè riempie le sale di ragazze e di gay - e infatti ha incassato un putiferio.
Potrebbe arrivare a qualche premio? Forse, per la coraggiosa interpretazione di Matthew McConaughey - che stiamo ancora aspettando in Killer Joe - che alla sua età si spoglia e si diverte con estrema dignità. Mentre Alex Pettyfer, alla sua età, cresce davvero bene.
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