A Cannes non esiste solo il concorso ma anche quello che viene chiamato Marché, il cinema delle proiezioni per gli acquirenti esteri dei diritti, il cinema, insomma, dove i film piccoli piccoli incrociano le dita sperando di essere comprati da qualche paese (grosso grosso). Non si direbbe, ma qua in mezzo c'è Michel Gondry, Oscar alla sceneggiatura di Se Mi Lasci Ti Cancello e in cartellone alla Semaine De La Critique l'anno scorso con The We And The I, film che – appunto – nessuno ha comprato e distribuito (era americano) in Italia ma che io ho particolarmente apprezato; gira, questa volta, in francese, prendendo la Audrey Tautou madrina di questo Festival di Cannes 2013 e Omar Sy, nuovo spassoso volto del cinema francese grazie al Quasi Amici che non commento più. Lei è una gracile innamorata malata ai polmoni perché una ninfea le è cresciuta nel corpo, lui è un avvocato ora cuoco ora ballerino amico del protagonista Roman Duris che per pagare le visite mediche ad Amélie fa qualsiasi lavoro, anche il più becero, portando così il film al bianco e nero... Da questo e da altri dettagli (il matrimonio sott'acqua, le scarpe-cuccioli che scappano da casa, il campanello-scarafaggio) si riconosce il ritorno di Gondry alla surrealtà de L'arte Del Sogno portata agli eccessi: nessuna scena è risparmiata dalla fantasia assoluta e dalla costruzione artistica del mondo parallelo. Uscito il 24 aprile in Francia, La Schiuma Dei Giorni non ha ancora distribuzione nostrana (ma il libro da cui è tratto, di Boris Vian, è edito, da Marcos y Marcos) e per ora si accontenta di un 5.9 su iMDB.
Apre, invece, la Semaine di cui prima, l'italiano Salvo, opera prima di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza considerato già «il miglior esordio dell'anno» perché diretto con una padronanza maniacale degli spazi, dei tempi e soprattutto dei rumori da cui è composto, storia poliziesca ambientata in una Sicilia che sembra Far West con Luigi Lo Cascio che poco più di un mese fa ha esordito alla regia con La Città Ideale. E le sparatorie e i furti colpiscono la città francese non solo nei film.
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