sabato 11 maggio 2013
#QueerPalm4.
In attesta della locandina forse più ufficiale di questa – che di solito ha svolazzi e ghirigori – mi sorprendo della scelta del fotogramma di un film portoghese del 2000 che non passò a Cannes bensì a Venezia, e che, stroncato da gran parte della critica, venne mandato una volta o due su Sky quando io ancora ero al liceo, e si chiama Il Fantasma (regia di João Pedro Rodrigues) – e se riconosco l'immagine è solo perché è pure sulla locandina.
Certo la Queer Palm, Palmina d'Oro al film a tematica GLBT presentato all'interno di una delle competizioni (la Selezione Ufficiale e l'Un Certain Regard), è troppo giovane per potersi permettere vecchie glorie sul manifesto (e penso a L'avventura), dal momento che festeggia questo maggio il quarto compleanno, dopo aver premiato, nell'ordine, il dubbio Kaboom, il sud-africano Beauty mandato all'Oscar l'anno scorso e Laurence Anyways del franco-canadese Xavier Dolan, attore e regista mio coetaneo ma già di culto (soprattutto grazie a Les Amours Imaginaires).
E i candidati di quest'anno sono pochi ma molto grassi: lo Steven Soderberg attualmente in sala col thriller farmaceutico Effetti Collaterali è uno dei due possibili vincitori del Concorso Ufficiale, e il più vistoso, con gl'imparruccati Matt Damon e Michael Douglas, rispettivamente Scott Thorson e il pianista e attore ultra-pagato Liberace degli anni '50, nella biografica storia d'amore durata sei anni e molte più primavere di differenza tra i due; Behind The Candelabra è anche il primo film made-for-television (più precisamente, il canale HBO) a partecipare in Concorso nel festival francese – sarà trasmesso il 26 maggio in USA e il 14 giugno in UK. Concorre per entrambe le Palme poi anche l'Abdellatif Kechiche di casa solitamente veneta (era in concorso per il Leone con Tutta Colpa Di Voltaire, Cous Cous e Venere Nera) con il lesbo La Vie D'Adèle chiamato anche Il Blu È Un Colore Caldo dalla graphic-novel da cui è tratto – dove blu è il colore dei capelli di una delle due protagoniste.
Di tema orgiastico, forse, sono L'inconnu Du Lac di Alain Guiraudie (Un Certain Regard), incontro tra un frequentatore di battuage lacunare con un assassino, e Les Rencontres D'après Minuit di Yann Gonzalez (Settimana della Critica), storia annoiata di una coppia che, per portare brio alla vita e alla casa, organizza una serata di sesso in gruppo nel salotto invitando personaggi cliché da film porno a partire dal nome.
Uno dei quattro episodi di cui è composto l'indiano Bombay Talkies (con cui, tra l'altro, si celebrerà il centenario della nascita di Bollywood) e il francese Les Garçons Et Guillaume, À Table! dell'attore e sceneggiatore teatrale Guillaume Gallienne (che ha messo il suo nome nel titolo perché storia autobiografica) completano il sestetto in gara. Mentre l'italiano Dimmi Che Destino Avrò, diretto da Peter Marcias e scritto da Gianni Loy (qui la pagina Facebook del film), sarà presentato al Marché tra gli otto titoli della casa di distribuzione filogay The Open Reel col titolo internazionale My Destiny.
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