giovedì 4 ottobre 2012

i film stranieri/ 1.



Cesare Deve Morire entra ufficialmente nelle liste di tutto il mondo (tipo questa) e diventa il cinquantacinquesimo film scelto per rappresentare l'Italia agli Oscar 2013 (escludendo i dieci anni, dal '47 al '56 in cui furono consegnati annualmente premi onorari, e che vincemmo con Siuscià, Ladri Di Biciclette e Le Mura Di Malapaga). Si tratta della seconda corsa alla statuetta per Paolo e Vittorio Taviani, che nel 1982 vennero scelti con La Notte Di San Lorenzo (Premio Speciale della Giuria a Cannes) ma non furono candidati. Speriamo che, quest'anno, l'Orso d'Oro vinto a Berlino gli porti bene, sulla scia della vittoria dell'anno scorso del capolavoro Una Separazione - e raramente è “il capolavoro” che vince l'Oscar. A proposito di Iran, vittorioso un anno fa, quest'anno lo Stato ha deciso di non partecipare alla gara: il ministro della cultura Mohammad ha optato per il boicottaggio (e la partecipazione a un festival locale) accusando l'Academy di non essere intervenuta nella diffusione del trailer di Innocence Of Muslims, film americano girato in terra americana (a Hollywood) che sarebbe «blasfemo verso il profeta dell'Islam», e sarebbe stato diretto da tale Alan Roberts, ex regista pornografico.
Un anno senza Iran, ma un anno ancora con la Francia. Dopo la tranquillità con cui mandarono La Guerra È Dichiarata l'anno scorso, totalmente a caso, agli 84esimi Academy Awards, tranquilli che tanto c'era The Artist a fare piazza pulita in tutte le categorie, quest'anno ci riprovano (e mi chiedo perché non ci abbiano provato con Piccole Bugie Tra Amici) mandando dalla ruffiana strada del film straniero Quasi Amici (titolo originale: Intouchables) (titolo americano: The Intouchables), film-evento-campione di incassi-record mondiali-vette raggiunte-parole spese, a cui abbiamo regalato pure un David di Donatello, il film «più visto di sempre in Francia dopo Amélie», il film «francese più visto in Italia dal 1997», il film «non in lingua inglese che ha incassato di più nel mondo subito dopo La Città Incantata». Parentesi: alla fiaba del ricco e del povero piaciuta tanto ai francofoli e non, la critica estera e non dà un voto medio di 5.7 su 10 (io avevo arrotondato quasi a sei e mezzo, quanta bontà) mentre il pubblico esagera con 8.3. Dove sta il problema? Il distributore americano Harvey Weinstein ha dichiarato: «mi piacerebbe se Quasi Amici si candidasse anche all'Oscar per il miglior film». Anche solo l'idea mi fa rabbrividire ma a 'sto mondo tutto po' esse.
Troviamo, in questa prima parte dell'infinita lista di film stranieri che sono stati mandati a lottare per la candidatura di gennaio di nove pellicole e successivamente quella di febbraio, la Palma d'Oro Amour, forse il più bel film dell'anno, che meriterebbe la statuetta a entrambi gli attori, la regia, la sceneggiatura.  Ma una giustizia non esiste.
Troviamo, poi, le migliori attrici del veneziano Fill The Void appena recensito, del berlinese Rebelle e di À Perdre La Raison (Un Certain Regard a Cannes), e i pluri-premiati film, il tedesco Barbara e il cileno No con Gabriel García Bernal.

Afghanistan: Syngue Sabour (The Patience Stone) di Atiq Rahimi
Albania: Pharmakon di Joni Shanaj
Algeria: Zabana! di Saïd Ould Khelifa
Argentina: Infancia Clandestina (Clandestine Childhood) di Benjamín Ávila
Armenia: If Onlfy Everyone di Nataliya Belyauskene
Australia: Lore di Cate Shortland
Austria: Amour (Love) di Michel Haneke
Azerbaijan: Buta di Ilgar Najaf
Bangladesh: Ghetuputra Komola (Pleasure Boy Kamola) di Humayun Ahmed
Belgio: À Perdre La Raison (Our Children) di Joachime Lafosse
Bosnia Erzegovina: Djeca (Children Of Sarajevo) di Aida Begic
Brasile: O Palhaço (The Clown) di Selton Mello
Bulgaria: Kecove (Sneakers) di Ivan Vladimirov & Valeri Yordanov
Cambogia: Lost Loves di Chhay Bora
Canada: Rebelle (War Witch) di Kim Nguyen
Cile: No di Pablo Larraín
Cina: Caught In The Web di Chen Kaige
Colombia: El Cartel De Los Sapos di Carlos Moreno
Croazia: Ljudozer Vegetarijanac (Cannibal Vegetarian) di Branca Schmidta
Repubblica Ceca: Vé Stínu (In The Shadow Of The Horse) di David Ondricek
Danimarca: En Kongelig Affære (A Royal Affair) di Nikolaj Arcel
Repubblica Dominicana: Jaque Mate (Check-Mate) di José María Cabral
Estonia: Seenlkäik (Mushrooming) di Toomas Hussar
Finlandia: Puhdistus (Purge) di Antti Jokinen
Francia: Intouchables (Quasi Amici) di Olivier Nakache & Eric Toledano
Georgia: Keep Smiling di Rusudan Chkonia
Germania: Barbara di Christian Petzold
Grecia: Adikos Kosmos (Unfair World) di Filippos Tsitos
Groenlandia: Inuk di Mike Magidson
Hong Kong: Duo Mingjin (Life Without Principle) di Jonnie To
Ungheria: Csak A Szél (Just The Wind) di Benedek Fliegauf
Islanda: Djúpiõ (The Deep) di Balstar Kormákur
India: Barfi! di Anurag Basu
Indonesia: Sang Penari (The Dancer) di Ifa Isfansyah
Israele: Lemale Et Ha'Chalal (Fill The Void) di Rama Burshtein
Italia: Cesare Deve Morire (Cæsar Must Die) di Paolo & Vittorio Taviani

Nessun commento:

Posta un commento