lunedì 4 giugno 2012

degli alberi.





Lorax, Il Guardiano Della Foresta
Dr. Seuss' The Lorax, 2012, USA, 86 minuti
Regia: Chris Renaud & Kyle Balda
Sceneggiatura non originale: Ken Duario & Cinco Paul
Basata sul libro The Lorax del Dr. Seuss
Voci originali: Zac Efron, Danny DeVito, Ed Helds, Taylor Swift,
Betty White, Rob Riggle, Jenny Slate
Voci italiane: Alessandro Ward, Danny DeVito, Marco Mengoni,
Rossa Caputo, Rita Savagnone, Alessandro Budroni
Voto: 7/ 10
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In una cittadina post-moderna di nome Thneedville dove tutto è finto - dall'erba dei pavimenti verdi alle case e quasi anche le persone - vive e comanda il signor O'Hara, ometto dal bizzarro taglio di capelli, che vende bottiglie piene di aria fresca alla popolazione privata della fotosintesi clorofilliana (ma ignara di questa privazione) tramite uno spot che ci ricorda una ben famosa gomma da masticare. Sempre circondato dai suoi scagnozzi, il signor O'Hara ha occhi dovunque, telecamere dovunque, lui sa vede mosse di chiunque, perché nessuno ha il permesso di oltrepassare i confini della fintissima cittadina: esattamente come in The Truman Show, la città finisce con alte muraglie impercettibili a chi c'è dentro. E in questo paesotto c'è Ted, ragazzino buono d'animo e gentile come gran parte dei protagonisti, che per amore di una rossa smilza si caccia in un impiccio: lei vorrebbe tantissimo vedere dal vivo un albero vero (di cui hanno memoria i vecchietti della zona) perché insoddisfatta di quelli artificiali (programmati per essere autunnali, invernali, estivi e disco). Ted, che ha una mamma che amiamo e una nonna cliché, sale sul suo motorino fluttuante pieno di fiamme sul muso come nelle Hotwheels e raggiunge la catapecchia di una tale Once-ler, personaggio che, si dice, conserva l'ultimo seme di albero vero, e questo, da dietro alla sua sbarrata finestra, gli racconta in due puntate la sua storia, da quando era un ragazzotto sfigato a quando è diventato ricco sfondato tagliando tutti gli alberi della contea per usarne il pelo (sono alberi senza foglie ma con batuffoli in cima).
In tutto questo, il Lorax del titolo compare al minuto 20' e se ne va dopo meno di un'ora. È un pupazzo basso ed educato che «parla per gli alberi» ma in realtà dice cose che direbbe un qualsiasi esponente di Greenpeace a caso.
Lui è identico al suo predecessore illustrato dal Dr. Seuss, celeberrimo autore di libri per bambini già autore de Il Grinch, Ortone E Il Mondo Dei Chi e Il Gatto Col Cappello, così celebre che mantiene il suo nome nel titolo originale del film; tutti gli altri personaggi sembrano reduci da qualcos'altro, dall'aspetto vichinghico del popolo di Dragontrainer ai modi e al caschetto del signor O'Hara che per statura e fastidio ci riporta alla mente l'Edna Mode de Gli Incredibili, per non parlare del costume di Once-ler quando diventa famoso, spudoratamente copiato da Willie Wonka, e della nonnetta che alla fine si mette a fare sport estremi come quella di Cappuccetto Rosso E Gli Insoliti Sospetti.
Tutto ci ricorda altro perché ormai i cartoni animati rotolano su loro stessi (escludendo la Pixar, i francesi e il geniale Arthur Christmas). Lorax, però, ha un aspetto insolito: una struttura a scatole molto particolare, inusuale, sicuramente ostica per i piccolissimi che devono stare dietro a una doppia, frammentata, diluita storia. Si comincia con un'introduzione più canzone come ne La Bella E La Bestia e si procede per scenette comiche da varietà spesso affidate ad animaletti del villaggio (o pesci o orsi) lontani dallo scorrere della vicenda. A queste, si sommano una quantità immane di scene d'azione, corse, inseguimenti, missioni, ché se asciughiamo l'ora e mezzo di pellicola non ne resta che un terzo di storia, fatta spesso di brani rock gratuiti.
Vorrebbe sensibilizzare all'ambientalismo come Avatar, invece è destinato alla domenica pomeriggio su Italia 1.

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