sabato 16 giugno 2012

Cannes65: De Rouille Et D'os



Un Sapore Di Ruggine E Ossa
De Rouille Et D'os, 2012, Francia, 120 minuti
Regia: Jacques Audiard
Sceneggiatura non originale: Jacques Audiard & Thomas Bidegain
Basata sul romanzo Ruggine E Ossa di Craig Davison (Einaudi)
Cast: Matthias Schoenaerts, Marion Cotillard, Yannick Choirat,
Jean-Michel Correia, Mourad Frarema, Bouli Lanners
Voto: 7.5/ 10
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Prima di questo film ci sono due capolavori di cui parlare: Il Profeta, dello stesso regista, Jacques Audiard, che nel 2009 venne candidato all'Oscar senza vincerlo (c'era, contro di lui, il pazzesco Nastro Bianco che neanche vinse), romanzo di formazione di un ragazzetto che arriva in carcere appena diciottenne e impara in quattro e quattr'otto a comandare tutti gli altri; e poi Bullhead, film belga di Michael R. Roskam che pure all'Oscar s'è candidato (quest'anno) e pure non ha vinto, con un'incredibile trama di vacche e ormoni e un'incredibile interpretazione di muscoli e silenzi di Matthias Schoenaerts - che di questo film è sommo interprete, molto più di Marion Cotillard che però compare prima di lui sulla locandina e nei titoli di coda.
Qui, lui si chiama Ali e il nome è una garanzia: campa con lavoretti sporadici tra i buttafuori e le security ma il vero guadagno gli arriverà, poi, dalle lotte clandestine a mani nude contro gli sconosciuti. Lei si chiama Stéphanie, si veste «come una puttana» quando va in discoteca (da sola) e ritorna a casa dal suo uomo col sangue che cola dal naso. Durante il giorno, muove le braccia e la testa in piscina per far saltare e volteggiare le orche, attrazione dell'acquaparco. Una sera lui spegne una rissa in cui lei è coinvolta, si fa prestare del ghiaccio, le lascia il numero. Non si sentiranno per molto tempo: lui, insieme a suo figlio, si trasferirà da sua sorella, dopo aver rubato il cibo dai cassonetti dei treni; lei si sveglierà in ospedale privata di metà gambe dopo un incidente con uno dei pesci. Inizierà questa storia non d'amore ma di complicità, di presenza, di messaggi. Dopo un inizio da drammone tremendo visto e rivisto, il film prende una bella piega comica a sfondo sessuale (è venuto giù il cinema dalle risate) perché quella della coppia diventerà scopamicizia inizialmente disinteressata, nel più alto dei realismi, fatta di messaggi che chiedono l'operatività dell'altro per un amplesso in cambio. Ma le donne, si sa come sono fatte, e lei inizia ad esserne coinvolta. Poi, quando crediamo che il film sia finito, semplicemente si sposta di set, e non finisce.
Buona prova di interpretazione per entrambi (sulla Cotillard non possiamo dire niente, eravamo convinti che ritirasse la Palma come miglior attrice) ma meno buona per la regia: sin dall'inizio vediamo queste brevi scene rallentate e incomprensibili, montate insieme per renderci qualcosa che non ci viene reso, qualche sensazione che non percepiamo, e la musica non aiuta per niente: qualche nota strappalacrime e poi Katy Perry, Lykke Li, presenze che ci sorprendono quando leggiamo, alla fine, Alexander Desplat. Dopo le trame incalzanti di Sulle Mie Labbra e Tutti I Battiti Del Mio Cuore, Audiard si concede l'introspezione di due personaggi a cui l'acqua ha tolto qualcosa, senza riuscirci - lei commenta la sua vita precedente ma non è credibile. Ad onor del vero, la scena dell'incidente è magistrale, pazzesca. Ma per il resto è tutto un inseguire le ombre e i dettagli degli attori, le lacrime, le mani.
Ma la pecca più grande è un'altra; non so se fosse già nel romanzo su cui si basa, Ruggine E Ossa, al secolo “un gusto di ruggine e di ossa” di Craig Davidson (qui il dettaglio), ma la metamorfosi di Marion in cattiva ragazza pappona delle mazzate illegali no, proprio no.

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